Si metta un uovo dentro una damigiana di vetro. Dall'uovo nasce un pulcino, che cresce dentro la damigiana. La domanda posta dal saggio orientale è: come facciamo a far uscire il pollo dalla damigiana senza romperla?
Rossana Becarelli, in questa lunga riflessione domenicale girata a un convegno UniAleph, vi parlerà dell'inganno nel quale viviamo e del quale siamo tutti partecipi. Dobbiamo decidere se c'è un colpevole e se noi, in questo processo, siamo del tutto innocenti, cioè vittime senza alcuna responsabilità. Dobbiamo capire se abbiamo coscienza piena del nostro ruolo nel mondo, e se in questo ruolo portiamo una partecipazione responsabile e consapevole, oppure se siamo esseri transeunti, vittime che vengono sacrificate periodicamente sull'altare degli interessi altrui.
Ma per prendere questa decisione Rossana, che è medico, antropologa, direttrice sanitaria dell'ospedale torinese San Giovanni Vecchio e presidente della Rete Euromediterranea per la Umanizzazione della Medicina (HUM MED), vi porterà a riflettere su molti dei temi veramente importanti per ogni essere umano, come la morte, la coscienza, la mente, la malattia, l'anima, le credenze comuni, il dna, la parola che distorce la realtà e introduce nei nostri rapporti l'inganno, il tradimento e la falsità. Se qualcuno vi dicesse che "agendo semplicemente sul respiro, noi siamo in grado di trasformare strutturalmente la materia di cui siamo composti", ci credereste? Perché se così fosse, dovremmo smettere di sentirci come un pollo nella damigiana, di essere prigionieri delle nostre strutture cognitive, di essere cioè "vittime dei nostri pensieri", incapaci di uscire dalle gabbie mentali che qualcuno ci ha costruito intorno e che abbiamo fatto talmente nostre da non essere più in grado di dissociarci da quello che la nostra mente ci racconta.
Siamo tutti come polli nelle damigiane e non sappiamo "pensarci fuori".
Un'ora ben spesa per smettere di pensare a ciò che non ha senso e riflettere sulla cosa più importante che abbiamo: noi stessi.
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